Arriva il primo computer biologico: si chiama CL1 e riscrive le regole del gioco!
di Claudia Giulia Ferraùto - 13 marzo 2025
La startup australiana Cortical Labs ha svelato il CL1, il primo computer biologico commerciale al mondo, presentato ufficialmente al Mobile World Congress (MWC) di Barcellona il 6 marzo 2025.
Questo dispositivo innovativo unisce neuroni umani - coltivati in laboratorio da cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) - a un chip di silicio, creando una “Synthetic Biological Intelligence” (SBI). Il CL1, dalle dimensioni di una scatola da scarpe, è dotato di un sistema di supporto vitale che mantiene i neuroni in vita per un massimo di sei mesi. Il prezzo di ogni unità si aggira attorno ai 35.000 dollari, ma Cortical Labs offre anche un servizio cloud, “Wetware as a Service” (WaaS), che consente l’accesso a rack di 30 unità da remoto.
Innovazione tecnologica
A differenza dei tradizionali sistemi di intelligenza artificiale, che dipendono da chip di silicio e richiedono enormi quantità di dati e risorse energetiche (ad esempio, GPT-3 ha consumato circa 1.300 MWh per l’addestramento), il CL1 sfrutta neuroni biologici che apprendono rapidamente con pochissimi dati e un consumo energetico molto contenuto (850-1.000 W per un rack di 30 unità). Grazie a un array di 59 elettrodi, i neuroni creano reti neurali che reagiscono a stimoli elettrici in modo simile a un cervello umano.
Dopo il prototipo DishBrain, che nel 2022 aveva impressionato per aver giocato a Pong in cinque minuti, il CL1 rappresenta un ulteriore passo verso un’intelligenza biologica scalabile per applicazioni commerciali.
Applicazioni e implicazioni
Il CL1 potrebbe rivoluzionare diversi settori, tra cui la ricerca farmacologica, permettendo test più rapidi e precisi senza l’uso di animali, e la medicina personalizzata, con studi su malattie neurologiche come l’Alzheimer. Inoltre, potrebbe rappresentare una svolta nell’intelligenza artificiale stessa, offrendo un’alternativa più naturale e adattabile ai sistemi attuali. Tuttavia, la variabilità biologica dei neuroni pone sfide per la programmabilità e la riproducibilità, mentre la durata limitata dei neuroni (sei mesi) implica la necessità di frequenti sostituzioni.
A mio parere:
Il CL1 di Cortical Labs è un salto nel futuro che affascina e spaventa in pari misura. Da un lato, rappresenta una risposta brillante alle limitazioni dell’IA tradizionale: maggior efficienza energetica, apprendimento rapido e un’intelligenza forse più vicina alla nostra.
Ma un “computer” che sfrutta neuroni umani è comunque un’idea che sembra uscire fuori da un film di fantascienza, e solleva nuove e importanti questioni etiche, rendendo questo sviluppo una delle innovazioni più affascinanti degli ultimi anni.
L’impiego di cellule umane solleva interrogativi sulla loro provenienza, sebbene il Cortical Labs assicuri che siano state donate volontariamente e trasformate in laboratorio. Inoltre, i dati generati dai neuroni potrebbero essere tracciati o abusati.
Brett Kagan, Chief Scientific Officer di Cortical Labs, ha sottolineato che il CL1 non possiede coscienza, ma il concetto di “Minimal Viable Brain” apre il dibattito su cosa significa davvero “intelligenza”.
In futuro, saranno cruciali le regolamentazioni delle agenzie sanitarie e i comitati bioetici.
Un computer che "pensa" con neuroni umani sembrava fantascienza, qualcosa degno di un romanzo di Philip K. Dick, ma oggi sembra sia realtà. Il CL1 non è solo un’innovazione tecnica: è un ponte tra biologia e tecnologia che promette di ridefinire settori chiave, mentre ci costringe a confrontarci con dilemmi etici inediti. Pochi sviluppi recenti combinano un potenziale così trasformativo con un’aura di meraviglia e inquietudine.
C’è in questa tecnologia una promessa straordinaria per la scienza e la medicina, ma il suo successo dipenderà da come gestiremo le questioni etiche. Se Cortical Labs e i regolatori sapranno bilanciare innovazione e responsabilità, il CL1 potrebbe essere ricordato come l’inizio di una nuova era. Altrimenti, rischiamo di aprire una scatola di Pandora che non siamo pronti a chiudere.
Fonti: Cosmos Magazine https://cosmosmagazine.com/technology/worlds-first-commercial-biological-computer-launched-by-australian-start-up/ Wired https://www.wired.com/story/cortical-labs-cl1-biological-computer-mwc-2025/ ABC News https://www.abc.net.au/news/2025-03-05/cortical-labs-biological-computer-cl1-launch/103678912/
Analista indipendente, opero con passione per la verità e l’informazione, tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti dopo il praticantato, ho scelto di cancellarmi per coerenza etica in relazione ad esperienze con figure istituzionali. Laureata con lode in Architettura e Urbanistica, ho affinato la mia analisi tra studi professionali, cantieri navali e ricerca tecnologica. Ho collaborato con testate come Il Foglio, L’Espresso e Il Sole 24 Ore, contribuendo con articoli e analisi. Da tre anni curo una rubrica di tecnologia negli spazi dell’Istituto Bruno Leoni, approfondendo temi di innovazione e analisi. Co-autrice e curatrice del libro “Intelligenza Artificiale: cos’è davvero” con prefazione di Piero Angela, per Bollati Boringhieri.