Tech e Privacy - lll settimana di Febbraio 2025
di Claudia Giulia Ferrauto - pubblicato il 20 Febbraio 2025. Ore 7 a.m.
Questa è la terza uscita della newsletter. Siamo ancora agli inizi, ma già in questi primi giorni mi sento onorata e lusingata dalla community che sta prendendo forma intorno a questa iniziativa.
Gli iscritti sono un gruppo abbastanza contenuto da entrare in un’aula magna universitaria, ma con un profilo di assoluto prestigio. Tra i lettori ci sono firme di primo piano del giornalismo: quirinalisti, volti dell’approfondimento televisivo, vicedirettori, specialisti di settore e diversi data scientist.
Ci sono professori ordinari in diverse università italiane – filosofi, sociologi, giuristi e ingegneri – e avvocati di alto livello, sia civilisti che penalisti. Scienziati di vari ambiti arricchiscono ulteriormente questo gruppo: un neurochirurgo di un’affermata struttura londinese, uno scienziato climatologo/meteorologo del CNR e un esperto in farmaceutica e tecnologie di drug delivery.
E ancora, dirigenti in ambito cybersecurity e nella pubblica amministrazione, liberi professionisti come architetti, musicisti e intellettuali. Da alcuni nickname e indirizzi email, direi che c’è anche una buona presenza di nerd e informatici. Tra i lettori ci sono anche due importanti sceneggiatori italiani di fumetti, con pubblicazioni su testate storiche internazionali e graphic novel di impegno civile. C’è persino chi ha già sottoscritto una promessa di abbonamento a pagamento (grazie a una funzione specifica della piattaforma), in attesa dei contenuti esclusivi.
E se gli iscritti rientrano ancora nel numero di un’aula magna universitaria, i lettori di queste prime uscite sono stati dieci volte il numero di istritti. Segno che la newsletter sta già generando attenzione ben oltre la cerchia iniziale.
Sono sinceramente commossa. Grazie a tutti. Andiamo avanti e entriamo nel vivo della newsletter settimanale.
La newsletter di questa settimana esplora una serie di eventi cruciali nel mondo della tecnologia, della sicurezza e della politica internazionale. In primo piano, l’influenza crescente di Elon Musk, che ha assunto un ruolo chiave nell’amministrazione Trump tramite il Dipartimento DOGE, con l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica. Tuttavia, l’accesso di Musk ai dati sensibili del governo solleva preoccupazioni per la privacy e la sicurezza nazionale. Dall’altra parte dell’oceano, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, lancia un avvertimento sulla deregulation delle criptovalute negli Stati Uniti, evidenziando i rischi per i mercati finanziari europei, mentre il nuovo assetto normativo di Trump potrebbe avere ripercussioni globali. In Messico, l’uso dei droni per il controllo dei cartelli della droga mette in evidenza un fenomeno preoccupante: i droni come sorveglianza e come possibile arma. Questa tecnologia sta rapidamente evolvendo, trasformandosi in uno strumento difficile da controllare. Ci spostiamo all’ altro capo del mondo, verso il Sol levante, dove il tema scottante è l’incontro tra Xi Jinping e Ma, che potrebbe segnare una svolta per la rivoluzione tecnologica cinese, intensificando la competizione globale in questo settore. Infine, i progressi delle interfacce AI sotto la guida di Musk e Sam Altman segnano un’ulteriore accelerazione nella trasformazione del panorama tecnologico globale.
Qui di seguito la selezione dei 5 fatti più importanti della settimana, secondo me, scelti e analizzati per offrire una sintesi personale e approfondita:
1 - Politica e dati: il caso Musk e la sicurezza delle informazioni federali
L’amministrazione Trump ha introdotto un nuovo attore nel panorama governativo: il Dipartimento di Efficienza Governativa (DOGE), affidato a Elon Musk con il compito di razionalizzare le operazioni federali e ridurre la spesa pubblica. Tuttavia, l’iniziativa sta sollevando forti controversie, soprattutto per le implicazioni sulla sicurezza dei dati sensibili e l’impatto sui dipendenti pubblici.
L’intervento del DOGE al Pentagono
Il 14 febbraio 2025, i rappresentanti del DOGE hanno incontrato funzionari del Pentagono per avviare una revisione dei processi operativi. L’obiettivo dichiarato è l’eliminazione di inefficienze e sprechi, con la possibilità di ridistribuire miliardi di dollari da contratti considerati gonfiati a nuove priorità strategiche. In linea di principio quindi lo scopo del DOGE è motivato da un grande obiettivo_ l’ottimizzazione e l’efficientamento della spesa pubblica.
Lo stesso Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha sostenuto l’iniziativa, affermando che il Pentagono ha bisogno di un’ottimizzazione “aziendale” per contenere i costi.
Tuttavia, l’ingresso di Musk nel cuore delle operazioni militari non è passato inosservato: si sono aperte questioni legali atte a mettere in discussione l’autorità del DOGE di accedere ai sistemi federali, in particolare quelli legati ai dati sensibili del Dipartimento della Difesa.
Sebbene a Musk sia stato concesso un accesso limitato per le revisioni di efficienza, l’estensione di tale permesso rimane oggetto di battaglie legali. Nel frattempo il 10 febbraio, il DOGE, cercando di ridurre i costi al Dipartimento del Tesoro, nomina come assistente segretario fiscale Tom Krause, un esperto di tecnologia. Secondo The Guardian, Musk ha ottenuto il permesso di esaminare alcuni sistemi federali per valutare l’efficienza della spesa pubblica, ma esperti avvertono del rischio di utilizzo improprio di dati sensibili.
Queste iniziative fanno parte di un più ampio programma di ristrutturazione e riduzione dei costi voluto dall’amministrazione Trump, che ha portato a licenziamenti significativi in vari settori governativi, compreso il settore sanitario. Tali misure hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità di resistenza dei servizi pubblici e alla protezione dei dati sensibili
Licenziamenti nel settore sanitario e rischio per i dati sensibili
Le operazioni di riorganizzazione non si fermano alla Difesa. Anche il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) è stato coinvolto nel processo di taglio dei costi, con licenziamenti che hanno colpito agenzie chiave come Medicare, Medicaid e la FDA. Secondo Bloomberg, la riduzione del personale potrebbe avere conseguenze dirette sulla capacità di gestire programmi sanitari e di sicurezza alimentare.
La questione si complica ulteriormente con la gestione dei dati sanitari e personali. L’HHS e le sue agenzie conservano infatti enormi quantità di informazioni sensibili di milioni di cittadini americani. La riduzione del personale, combinata con l’accesso del DOGE ai sistemi sanitari, ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza e la privacy.
Inoltre, Politico ha riportato che i licenziamenti hanno coinvolto anche il personale responsabile della sicurezza alimentare, dei dispositivi medici e dei prodotti del tabacco. Questo potrebbe ridurre la capacità di monitorare e proteggere i consumatori da rischi sanitari, aumentando le preoccupazioni sull’impatto delle riforme imposte dal DOGE.
Un problema di privacy e governance: una questione di (in)sicurezza.
Questi sviluppi pongono interrogativi più ampi sul controllo e la protezione dei dati sensibili nelle mani dell’amministrazione federale. Il coinvolgimento di un imprenditore privato con accesso ai sistemi governativi senza una chiara supervisione istituzionale rappresenta un’anomalia nel funzionamento delle istituzioni democratiche.
Mentre il DOGE procede con la sua missione di razionalizzazione della spesa pubblica, il dibattito sulla sicurezza nazionale, la privacy dei cittadini e l’impatto sui dipendenti federali è destinato a intensificarsi.
Un aspetto importante che a mio avviso non andrebbe trascurato è che l’accesso ai dati - senza opportuna supervisione - porta con sé anche il rischio che qualcuno possa arrivare addirittura ad acquisire in copia milioni di dati privilegiati e delicati. Mi preme precisare che questa è solo una mia preoccupazione, non c’è al momento alcuna segnalazione al riguardo.
Il problema infatti, secondo chi scrive, non riguarda solo la rapidità - o la forza - con cui il Department of Government Efficiency (DOGE) sta operando, ma soprattutto il fatto che Musk, al momento, sta agendo senza una supervisione adeguata. Quindi non è solo l’accesso ai dati il punto – tema su cui si sta già dibattendo – ma il fatto che qualcuno potrebbe appropriarsi di questi dati e sfruttarli per scopi personali, commerciali o strategici, utilizzando il DOGE come un cavallo di Troia.
Abbiamo già visto preoccupanti falle nella gestione dei dati governativi, come nel caso della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), dove informazioni cruciali sui cambiamenti climatici sono finite sotto una gestione opaca.
Ad oggi sono già molte le anomalie registrate in ambiti strategici, come l’aver bloccato l’accesso ai database contenenti informazioni personali di milioni di dipendenti pubblici, creando allarme sulla sicurezza informatica e sulla possibilità che questi dati possano essere utilizzati in modo improprio.
Anche per questo alcuni senatori statunitensi hanno chiesto chiarimenti riguardo all’accesso di Musk ai dati classificati, sottolineando i rischi per la sicurezza nazionale.
Le preoccupazioni hanno già portato a una mossa legale: un giudice federale ha vietato al DOGE di Musk l’accesso ai registri sensibili del Dipartimento del Tesoro, mettendo in discussione l’autorità stessa del dipartimento. Inoltre, i leader del Comitato per la Scienza e la Tecnologia della Camera, hanno denunciato che l’ordine esecutivo che ha creato il DOGE limitava esplicitamente l’accesso a documenti non classificati, ma Musk e il suo team sembrano aver oltrepassato queste restrizioni.
Le implicazioni di una gestione così opaca si estendono anche alla privacy dei cittadini. Come ha dichiarato il procuratore generale di New York, il Dipartimento del Tesoro avrebbe concesso a Musk l’accesso a informazioni personali sensibili, come i dati bancari statali, senza un quadro normativo che garantisca adeguata protezione.
A mio parere:
L’accesso di un imprenditore privato a sistemi governativi senza una supervisione istituzionale chiara rappresenta un’anomalia per il funzionamento delle istituzioni democratiche. Senza un adeguato controllo, chi garantisce che dati sensibili non vengano utilizzati per fini privati, strategici o commerciali?
Non è difficile ipotizzare che Elon Musk stia utilizzando la sua posizione nel Dipartimento della Difesa (DOGE) per raccogliere dati strategici, con potenziali impatti sulla gestione delle risorse pubbliche e sul suo stesso impero industriale e tecnologico. Questo gli garantirebbe un accesso senza precedenti a informazioni federali, militari, sanitarie e scientifiche, senza una supervisione istituzionale adeguata.
Se qualcuno acquisisse questi dati tramite il DOGE, potrebbe consolidare un potere capace di influenzare non solo l’amministrazione Trump, ma l’intera governance degli Stati Uniti. Non si tratta solo di accesso ai dati, ma del rischio che vengano sfruttati per scopi personali, commerciali o strategici, facendo del DOGE una sorta di cavallo di Troia.
In un mondo in cui la gestione e l’interpretazione dei dati sono cruciali, chi possiede queste informazioni ha un enorme vantaggio di potere.
Se non saranno adottate presto misure di regolamentazione chiare e stringenti, questo potrebbe ridefinire il concetto stesso di governance e sicurezza nazionale. E considerato che parliamo degli Stati Uniti, si tratta di una possibile ridefinizione della governance e della sicurezza mondiale.
Fonti: The Guardian: Elon Musk’s wrecking bal; Trump administration firing FAA staff including safety workers despite recent crashes ;Elon Musk’s ‘efficiency’ team meets with defense staff at Pentagon; Elon Musk’s gutting of US agencies is illegal, experts say. How do you muzzle Doge? •Financial Times: Why would DOGE kill the CFPB? : Can anyone stop Elon Musk’s hostile takeover of the US government? •The Verge: DOGE can keep accessing government data for now, judge rules : The technology team at financial regulator CFPB has been gutted : Trump administration illegally allowed DOGE to access workers’ data, lawsuit alleges •Il Sole 24 Ore:“Elon Musk e la gestione della sicurezza dei dati federali”https://www.ilsole24ore.com/art/elon-musk-doge-gestione-sicurezza-dati-federali-2025-02-19-1635-76 • Business Insider https://www.businessinsider.com/federal-agencies-musk-doge-targeted-list-2025-2?utm_source=chatgpt.com
2 - Il Governatore della Banca d’Italia avverte: la deregulation crypto USA minaccia la stabilità finanziaria europea
Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha recentemente espresso forti preoccupazioni riguardo alla possibile deregolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, sottolineando i rischi derivanti da una possibile fusione tra il mondo delle criptovalute e quello bancario tradizionale. Secondo Panetta, tale evoluzione potrebbe minare la stabilità finanziaria globale, creando incertezze sui confini tra i settori e permettendo alle criptovalute di operare con una scarsa supervisione.
Le sue dichiarazioni vanno inquadrate nel contesto di un cambiamento più ampio che sta prendendo piede negli Stati Uniti, dove l’amministrazione ha intenzione di trasformare il paese nella “capitale crypto del pianeta”. Questa volontà di liberalizzare ulteriormente il settore si è manifestata in modo chiaro con la nomina di Paul Atkins, un noto sostenitore delle criptovalute, a capo della Securities and Exchange Commission (SEC). Tale decisione apre la strada a regolamentazioni più leggere, in contrasto con gli approcci più restrittivi adottati in altre parti del mondo.
In Europa, la Banca d’Italia sta collaborando con il settore delle criptovalute per implementare misure di protezione e salvaguardia, come sottolineato dallo stesso Panetta. Queste iniziative si inseriscono nel quadro delle normative MiCA, entrate in vigore nel dicembre 2024, che mirano a garantire una regolamentazione robusta e la stabilità finanziaria nell’era digitale. MiCA stabilisce una serie di regole rigorose per le criptovalute, puntando a contrastare i rischi di instabilità derivanti da un mercato finanziario non regolato.
La divergenza tra gli approcci regolamentari adottati dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti potrebbe comportare rischi finanziari per l’Europa, mettendo a repentaglio la sua capacità di mantenere la stabilità in un panorama globale sempre più dominato dalle criptovalute. La crescente influenza degli Stati Uniti nel mercato globale delle criptovalute potrebbe, infatti, amplificare l’instabilità a livello mondiale, come evidenziato dalle preoccupazioni della Banca Centrale Europea.
A mio parere:
Le parole di Fabio Panetta sui rischi legati alla deregolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti evidenziano le sfide cruciali per la regolamentazione globale del settore e le implicazioni dirette per la stabilità economica internazionale, segnando un punto di riflessione importante per le politiche future in materia di innovazione tecnologica e finanza.
A corredo segnalo due articoli che vi consiglio: “Il bitcoin al posto delle riserve auree. Cosa c'è dietro la corsa "all'oro digitale" da parte degli Usa” a firma di Camilla Conti.
“Il bitcoin e la leva del moto perpetuo” a firma di Mario Seminerio.
Fonti: Financial Times: Leggi l’articolo • Le Monde: Leggi l’articolo • Il Foglio: Leggi l’articolo • La Repubblica: Leggi l’articolo • Class CNBC “tweet” • Il Sole 24 Ore ilsole24ore.com • ANSA: teleborsa.ansa.it • Reuters: reuters.com
3 - Droni, Starlink e sorveglianza: un giro di boa dal Messico al futuro della guerra
L’uso di droni MQ-9 Reaper da parte della CIA per sorvegliare i cartelli della droga in Messico si inserisce in una strategia più ampia dell’amministrazione Trump, che ha progressivamente militarizzato il confine meridionale, trattando il narcotraffico con la stessa intensità riservata al terrorismo. Tuttavia, questa giustificazione legata alla lotta alla droga potrebbe mascherare un obiettivo più ampio: il controllo sui flussi migratori. L’operazione, inizialmente non dichiarata, rappresenta un’evoluzione significativa nelle attività statunitensi nella regione, con almeno 18 missioni di sorveglianza aerea nelle ultime settimane.
Ad oggi, questi droni risultano non armati, ma nulla vieta che possano esserlo in futuro. Il precedente delle operazioni contro i cartelli, infatti, potrebbe costituire un’apertura alla loro militarizzazione, soprattutto in un contesto in cui la narrazione politica enfatizza sempre più la necessità di un intervento diretto. Il governo messicano ha espresso preoccupazioni, non solo per la violazione della propria sovranità, ma anche per il rischio che i cartelli vengano formalmente etichettati come organizzazioni terroristiche, il che potrebbe giustificare un’azione militare americana sul territorio messicano.
Droni, Starlink e il futuro della guerra
Starlink si sta infatti rivelando uno strumento chiave nelle operazioni militari, garantendo comunicazioni sicure e ininterrotte, un aspetto cruciale nei conflitti contemporanei. Se questa tecnologia ha già mostrato il suo valore in scenari di guerra, nulla esclude che possa essere applicata a operazioni di sorveglianza avanzata e controllo dei confini, rendendo l’integrazione tra droni e reti satellitari un elemento centrale nelle strategie di sicurezza nazionale.
A mio parere:
L’intreccio tra sorveglianza sui cartelli, controllo dell’immigrazione e sviluppo tecnologico militare suggerisce che l’uso dei droni sul Messico potrebbe essere solo il primo passo di un disegno più ampio.
L’uso dei droni nel conflitto in Messico si colloca in un trend più ampio che sta trasformando il ruolo di queste tecnologie sia in ambito militare che civile. Durante un recente discorso a West Point, Elon Musk ha evidenziato come i droni e l’intelligenza artificiale stiano già ridisegnando il campo di battaglia moderno, citando il conflitto in Ucraina come esempio concreto di questa evoluzione. Secondo Musk, le guerre del futuro saranno dominate da sciami di droni autonomi, capaci di operare in maniera coordinata ed efficace grazie a reti satellitari avanzate come Starlink.
Se oggi quei droni sono strumenti di monitoraggio, domani potrebbero diventare veri e propri strumenti di repressione e intervento, ampliando il confine tra guerra e sicurezza interna.
Fonti: El País – La CIA incrementa i voli di droni spia in Messico per monitorare i cartelli •Reuters – Il presidente messicano minimizza i rapporti sui droni statunitensi come parte di una ‘piccola campagna’• The Straits Times – Musk afferma che droni e IA sono il futuro della guerra in un’intervista a West Point • Red Hot Cyber – La guerra autonoma è alle porte! Elon Musk prevede un futuro bellico dominato da droni e IA • AP News: Link •
4 - Xi Jinping e Jack Ma: segnali di distensione per il settore tecnologico cinese
Il 17 febbraio 2025 è avvenuto lo storico e atteso incontro tra Xi Jinping e alcuni imprenditori privati, tra cui Jack Ma (Alibaba). Questo evento segna un possibile cambio di rotta nella politica del governo cinese verso il settore tecnologico privato. Dopo anni di regolamentazioni restrittive, la presenza pubblica di Ma suggerisce un tentativo di riavvicinamento tra Pechino e le big tech asiatiche, con potenziali effetti su mercati e innovazione.
Impatto sul settore tecnologico •Rilancio delle big tech asiatiche
Il settore ha subito un forte ridimensionamento a causa delle restrizioni governative. Un’apertura politica potrebbe permettere ad aziende come Alibaba e Tencent di riprendere investimenti in innovazione e crescita, con effetti positivi sulle loro valutazioni.
•Maggiore fiducia nelle IPO
La stretta normativa ha bloccato molte quotazioni e frenato il venture capital. Un allentamento delle regole potrebbe favorire nuove IPO e rilanciare l’ecosistema delle startup tech.
•Espansione internazionale
Le limitazioni imposte alle big tech asiatiche hanno ridotto il loro margine di manovra all’estero. Un segnale di stabilità regolatoria potrebbe facilitare la loro competitività sui mercati globali.
Effetti sui mercati finanziari •Rimbalzo delle azioni tech
Il mercato ha reagito positivamente alle prospettive di una minore pressione regolatoria. Se confermato, il cambio di approccio potrebbe sostenere un recupero stabile del settore.
•Ritorno degli investitori esteri
L’incertezza normativa ha allontanato capitali internazionali dalla Cina. Una maggiore prevedibilità e apertura delle politiche economiche potrebbe incentivare un’inversione di tendenza.
A mio parere:
Se l’incontro segnasse un vero cambio di strategia, il settore tecnologico cinese potrebbe tornare a crescere, persino più velocemente di quanto stia facendo. con effetti su investimenti, innovazione e mercati.
Resta da vedere se il governo passerà dalle dichiarazioni ai fatti, garantendo alle big tech maggiore libertà operativa.
Fonti: Barrons: Alibaba, BYD Could Get Boost After Xi Meeting. What’s Behind Beijing’s Shift on the Private Sector •Reuters: Xi’s new corporate guard shows his priorities •El País: Cuidado con los cantos de sirena de las acciones de la IA china • Reuters - China’s Xi holds rare meet with business leaders amid US tech rivalry•Business Insider - Jack Ma, Alibaba and Ant Group founder, joined Chinese tech leaders in a meeting with Xi Jinping. Here’s how he amassed a huge fortune
5 - Grok 3 vs. GPT-5: la sfida AI tra Musk e Altman continua
Il mondo dell’intelligenza artificiale è in continuo fermento. Con il lancio di Grok 3 da parte di xAI e l’imminente arrivo di GPT-5 di OpenAI, il settore dell’intelligenza artificiale sta vivendo una trasformazione profonda. Durante una demo live il 17 febbraio 2025, Elon Musk ha presentato Grok 3, definendolo “l’intelligenza artificiale più avanzata al mondo” e affermando con convinzione che si tratta del miglior progetto nel settore.
Frutto di un investimento di 6 miliardi di dollari, Grok 3 ha portato la valutazione di xAI a 50 miliardi. Il modello si distingue per prestazioni eccezionali e un’integrazione diretta con X (ex Twitter) e Tesla. Grazie all’accesso ai dati social in tempo reale, è in grado di fornire risposte dinamiche, conferendogli un vantaggio competitivo significativo.
Le novità di Grok 3
Grok 3 è la risposta di xAI ai principali modelli sul mercato, come GPT-4o di OpenAI e Gemini di Google. Il chatbot può analizzare immagini, rispondere a domande e supporta numerose funzionalità integrate in X, il social network di Musk. L’addestramento del modello è avvenuto in un vasto data center a Memphis, dotato di circa 200.000 GPU. Secondo Musk, lo sviluppo ha richiesto una potenza di calcolo dieci volte superiore rispetto a Grok 2 e ha utilizzato un set di dati ampliato, comprensivo di documenti legali.
La famiglia Grok 3 include diverse versioni:
•Grok 3 mini: ottimizzato per risposte rapide, con una possibile riduzione dell’accuratezza.
•Grok 3 Reasoning e Grok 3 mini Reasoning: progettati per affrontare problemi complessi, con un approccio simile ai modelli di “reasoning” già presenti in chatbot avanzati come GPT-4 Turbo di OpenAI.Musk ha dichiarato che Grok 3 ha superato Grok 2 in vari test di intelligenza artificiale e ha annunciato l’arrivo di Grok 4 per maggio 2025. Attualmente, il modello è disponibile esclusivamente per gli abbonati X Premium e X+.
La risposta di OpenAI con GPT-5
Nel frattempo, OpenAI si prepara a rivoluzionare ulteriormente il settore con GPT-5, nei prossimi mesi. Il CEO Sam Altman ha annunciato il nuovo modello, sottolineando che integrerà tecnologie avanzate, tra cui la serie “o3”, per migliorarne prestazioni e versatilità. Inizialmente, concepito come un modello indipendente, o3 è stato incorporato direttamente in GPT-5, creando un sistema più potente e capace di affrontare un’ampia gamma di compiti, dalla consulenza professionale alla generazione di contenuti specializzati.
Altman ha anche evidenziato l’importanza di un maggiore coinvolgimento della comunità nello sviluppo dell’IA, suggerendo che un’eventuale apertura verso il modello open-source potrebbe accelerare l’innovazione, sebbene con il rischio di perdere alcuni vantaggi competitivi.
A mio parere:
Una corsa tecnologica sempre più serrata
La competizione tra Grok 3 e GPT-5 non è solo una sfida tra due modelli, ma segna una nuova fase per l’intelligenza artificiale. Capacità di ragionamento avanzato, gestione dei dati in tempo reale e trasparenza nello sviluppo saranno elementi chiave per il futuro del settore.
Musk sostiene che la sua IA sia senza rivali, Altman promette un sistema altrettanto innovativo, in grado di adattarsi a diverse esigenze e livelli di complessità. Una gara senza sconti, che i due portano avanti da tempo. Non dimentichiamoci che Musk - come ricordavo al punto 2 nella Newsletter precedente - è stato uno dei co-fondatori di OpenAI nel 2015, successivamente ha lasciato l’azienda (2018), e poi in tempi recenti ha avviato una causa legale per fermare la trasformazione della società in una struttura for-profit.
Non dimentichiamoci, però, che in mezzo a questa sfida ci sono altre realtà internazionali pronte ad emergere, come ci ha dimostrato recentemente DeepSeek.
Fonti: Reuters - Elon Musk says Grok 3 in final stages, outperforming all chatbots •New York Post - Elon Musk says ‘scary-smart’ Grok 3 outperforms rival AI chatbots, will release in about two weeks •Financial Times - Grok, o3 and ELMo - there’s a reason AI names are so weird
Nota informativa:
Dopo aver seguito gli sviluppi del settore e individuato i fatti più rilevanti della settimana e il loro impatto nel breve e lungo periodo, ho strutturato il lavoro scegliendo cosa evidenziare e quali fonti citare. Questo ha portato a due versioni: una estesa e ricca di dettagli per chi vuole approfondire e restare aggiornato professionalmente e una più fresca e maneggevole per chi vuole sapere tutto in soli tre minuti di lettura, pubblicata dall'Istituto Bruno Leoni.
Per rendere il testo più pulito, ho utilizzato un editor AI per individuare refusi, errori e impaginare la struttura, sempre sotto la mia supervisione.