TikTok sotto assedio: tra il rischio di ban e la battaglia sulla privacy
di Claudia Giulia Ferraùto - 13 marzo 2025
Questo articolo fa parte della Newsletter settimanale “Tech e Privacy”
Oggi facciamo il punto sull’intera vicenda TikTok, a partire dall'inizio delle scintille fino al momento attuale, così da fare ordine per tutti e mettere anche chi non ha osservato la questione fin dall'inizio nella possibilità di seguire. Ma il motivo per cui esco con questo pezzo è che ci sono delle importati novità. Ma partiamo dall’inizio.
TikTok con la sua crescita esplosiva e il suo algoritmo personalizzato, è diventato uno dei social media più influenti al mondo. Tuttavia, la piattaforma è al centro di numerose controversie legate alla sicurezza, alla privacy e alla geopolitica. In questo articolo, analizziamo la situazione attuale di TikTok, con uno sguardo alla sua evoluzione negli Stati Uniti, in Europa e in Italia, e alle implicazioni per la tecnologia, la privacy e la geopolitica globale.
Perché TikTok è così controverso:
TikTok è una piattaforma di social media per la condivisione di brevi video, lanciata nel 2016 dalla cinese ByteDance. Oggi conta oltre 1 miliardo di utenti attivi, ed è diventato il punto di riferimento per tanti, ma soprattutto per i giovani di tutto il mondo, grazie anche a un algoritmo che personalizza i contenuti che propone in timeline, utilizzando molto meglio di altri, l'intelligenza artificiale a questo scopo. La piattaforma attira però molte preoccupazioni, vediamo brevemente le principali:
La questione cinese: l’accusa è che ByteDance sia influenzata dal governo cinese e questo solleva timori legati alla sicurezza dei dati degli utenti.
Privacy: TikTok raccoglie una vasta gamma di dati, dai comportamenti di navigazione alle informazioni biometriche, suscitando preoccupazioni sulla loro gestione.
Sicurezza nazionale: Alcuni governi temono che TikTok possa essere utilizzato per influenzare opinioni pubbliche o danneggiare infrastrutture critiche.
La situazione negli Stati Uniti: dalle minacce di ban alla proposta di acquisizione
LA TIMELINE
2020 - La controversia con TikTok negli Stati Uniti - contrariamente a quanto molti pensano - non è iniziata in queste ultime settimane, anche se è comunque iniziata sotto la presidenza di Donald Trump. Nel 2020 infatti, Trump cercò di vietare l’app per motivi di sicurezza nazionale. Sebbene quel tentativo fosse stato bloccato, la situazione è rimasta tesa.
Aprile 2024 - Gennaio 2025 - A partire da gennaio 2025, TikTok ha affrontato una situazione tumultuosa negli USA. Una legge approvata dal Congresso nell'aprile 2024, e firmata dall'ex presidente Joe Biden - il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, perché non è solo l’Europa a legiferare sul mondo digitale straniero, ma non ditelo a Trump che recentemente ha minacciato l’Europa proprio per le sue leggi sul digitale, NOTIZIA 4 - obbligava ByteDance a vendere la piattaforma a un'entità non legata al governo cinese entro il 19 gennaio 2025, pena un divieto nazionale.
Il 17 Gennaio 2025 - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato all'unanimità la validità di questa legge, ribadendo che le preoccupazioni per la sicurezza nazionale - legate al timore che il governo cinese potesse accedere ai dati degli utenti americani o influenzare l'opinione pubblica - prevalgono sui diritti di libertà di espressione invocati da ByteDance.
Il 19 gennaio 2025 - TikTok è stato effettivamente bloccato per alcune ore negli Stati Uniti, con l'app resa inaccessibile per i suoi 170 milioni di utenti americani. Tuttavia, il ban è durato meno di 12 ore.
Il 20 gennaio 2025 - Donald Trump, che si è insediato come presidente, è intervenuto rapidamente. Dopo aver annunciato su Truth Social l'intenzione di "salvare TikTok", Trump ha negoziato con ByteDance e i fornitori di servizi (come Google, Apple e Oracle) per ripristinare l'accesso, evitando sanzioni immediate. TikTok ha ringraziato Trump pubblicamente per aver fornito "chiarezza e rassicurazioni" ai provider, permettendo alla piattaforma di tornare online già il 19 gennaio sera.
Trump ha suggerito una soluzione a lungo termine: una joint venture in cui gli Stati Uniti deterrebbero il 50% delle quote di TikTok, garantendo così un controllo nazionale senza bandire l'app. Inoltre, ha ventilato la possibilità di un ordine esecutivo per posticipare il termine della cessione di 90 giorni, dando tempo per negoziare un accordo definitivo. Al momento, non è chiaro se questa proposta si concretizzerà, ma la palla è ora nelle mani di Trump e della sua amministrazione.
Ipotesi di Acquisizione
Parallelamente, sono emerse speculazioni su possibili acquisizioni. Una delle figure più discusse è stata Elon Musk (strano, chi l’avrebbe mai detto) che a gennaio, secondo Bloomberg, avrebbe avuto contatti con dei funzionari cinesi e ByteDance, i quali avrebbero considerato di offrirgli l'acquisto di TikTok come "segnale politico" verso Trump. Tuttavia, non ci sono conferme concrete di un interesse reale da parte di Musk, che si è limitato a criticare il ban come contrario alla libertà di espressione, pur sottolineando l'asimmetria con la Cina, dove X non è consentito.
La novità:
Il 3 marzo 2025 - arriva una novità significativa - che poi è il motivo per cui ho deciso di dedicare un articolo di recap generale su TikTok in questo momento - da Frank McCourt, miliardario proprietario dell'Olympique Marsiglia, che ha annunciato a Reuters di aver unito le forze con Alexis Ohanian, cofondatore di Reddit, per presentare un'offerta per rilevare le attività americane di TikTok.
Il 4 marzo 2025 - Ohanian, in un post su X, ha confermato il suo coinvolgimento, sottolineando l'intenzione di "portare TikTok on-chain" (sfruttando tecnologie blockchain) e renderlo una piattaforma più orientata ai creator. Questa proposta rappresenta un'alternativa concreta, ma non ci sono dettagli su come procederanno le trattative con ByteDance o sull'approvazione del governo USA.
Stato Attuale e Prospettive
13 marzo 2025 - TikTok è operativo negli Stati Uniti grazie all'intervento di Trump, ma il suo futuro rimane incerto. La legge sul ban non è stata revocata, e ByteDance non ha ancora ceduto la piattaforma.
La situazione potrebbe evolversi nei prossimi 75 giorni - periodo in cui l'amministrazione Trump dovrà prendere una decisione definitiva.
La posizione di ByteDance e della Cina
ByteDance si oppone fermamente alla vendita, etichettandola come una “rapina”. La Cina ha reagito inserendo l’algoritmo di TikTok tra le tecnologie non esportabili. E come non bastasse, le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti e le contromisure cinesi complicano ulteriormente il negoziato.
A margine della vicenda, cosa accade in Europa e Italia?
In Europa, TikTok è costantemente sotto esame per il rispetto delle normative sulla privacy, come la GDPR. Sebbene abbia aperto data center in Irlanda per ospitare i dati degli utenti europei, il dibattito sulla privacy rimane caldo, soprattutto riguardo alla proposta del Consiglio europeo del 9 ottobre 2024 di scansionare i messaggi criptati. Se TikTok dovesse cambiare proprietà, l’Europa potrebbe rivalutare le sue politiche di protezione dei dati.
In Italia, il Garante per la Protezione dei Dati ha imposto multe a diverse aziende, inclusa TikTok, per la gestione dei dati dei minori. Al momento non ci sono proposte di un ban, ma piuttosto un’attenzione crescente alla regolamentazione.
A mio parere:
TikTok è al centro di un’incrocio tra politica, tecnologia e privacy. Negli Stati Uniti, la lotta per il controllo della piattaforma prosegue, mentre in Europa e in Italia la regolamentazione è al centro del dibattito. La Cina sembra pronta a difendere la sua piattaforma a tutti i costi. Il futuro di TikTok quindi a oggi rimane incerto, ma le sue implicazioni per il panorama digitale globale sono destinate a essere profondamente significative.
Implicazioni collaterali
Un eventuale ban o vendita forzata potrebbe orientare gli utenti verso altre piattaforme come Instagram Reels o YouTube Shorts. Tuttavia, il successo di TikTok è anche legato ai creatori di contenuti, che rischiano di subire perdite economiche se la piattaforma viene ridimensionata.
Impatti globali e tecnologici
•Geopolitica: TikTok è al centro della guerra tecnologica tra USA e Cina, con possibili implicazioni per altri Paesi. L’India, ad esempio, ha già vietato l’app nel 2020.
•Tecnologia: l’algoritmo di TikTok è un asset fondamentale. Se TikTok dovesse essere venduto senza il suo algoritmo, il valore della piattaforma potrebbe subire un drastico calo.
•Utenti: milioni di utenti americani e europei sono molto fedeli a TikTok, ma potrebbero migrarvi meno facilmente verso altre piattaforme se le alternative non riuscissero a replicare l’esperienza unica offerta da TikTok.
Ma quali sono le possibili prospettive future?
•Scenario1: vendita completata. Se un acquirente americano riuscisse a convincere ByteDance e la Cina approvasse, TikTok potrebbe continuare a operare con un modello più trasparente e orientato alla privacy.
•Scenario2: Ban negli USA. Se non si trova un accordo, TikTok sparirà dal mercato statunitense, potenziando i concorrenti locali e indebolendo ByteDance.
•Scenario3: Stallo. TikTok potrebbe diventare un’arma nelle trattative diplomatiche tra USA e Cina, con un possibile mantenimento dello status quo.
Adesso siamo in pieno scenario 3.
Fonti: New York Post: Trump says 4 groups in talks to buy TikTok as April deadline looms: ‘A lot of people want it’ • Reuters: Trump says US talking to four different groups on sale of TikTok • Business Insider: Trump says there is ‘a lot of interest’ from US parties looking to buy TikTok — and he wants to give them more time to make it happen
Analista indipendente, opero con passione per la verità e l’informazione, tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti dopo il praticantato, ho scelto di cancellarmi per coerenza etica in relazione ad esperienze con figure istituzionali. Laureata con lode in Architettura e Urbanistica, ho affinato la mia analisi tra studi professionali, cantieri navali e ricerca tecnologica. Ho collaborato con testate come Il Foglio, L’Espresso e Il Sole 24 Ore, contribuendo con articoli e analisi. Autrice e curatrice del libro “Intelligenza Artificiale: cos’è davvero” con prefazione di Piero Angela, per Bollati Boringhieri.