Newsletter - Tech e Privacy - settimana di FINE APRILE - INIZIO MAGGIO 2025
di Claudia Giulia Ferraùto - 2 MAGGIO 2025
Questo articolo fa parte della Newsletter settimanale “Tech e Privacy”
Benvenuti alla settimana di fine di Aprile e inizio Maggio 2025!
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SOMMARIO dei temi della settimana + APPROFONDIMENTI singoli
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Cari lettori, ben ritrovati! Questa settimana la newsletter esce di venerdì anziché giovedì, perché ieri, primo maggio, è stato giorno di festa e di pausa per tutti, me compresa: il settimanale slitta ma non salta!
E ora passiamo ai temi trattati questa settimana.
LA SINTESI GENERALE DEI TEMI TRATTATI
Le sfide tecnologiche si stanno intensificando e sollevano domande critiche che riguardano il nostro futuro. Questa settimana analizziamo temi che intrecciano tecnologia, geopolitica e società: l’ascesa della Cina come potenza STEM, la crisi di Tesla tra concorrenza e Trade War, le implicazioni del DOGE sulla privacy americana e il ruolo di NVIDIA in un mercato tecnologico sempre più competitivo.
DOGE: Il Cavallo di Troia della Privacy Americana
Il Department of Government Efficiency (DOGE), guidato da Elon Musk, promette efficienza ma solleva timori di un “panopticon digitale”. Con accesso a dati sensibili e uso di AI, DOGE rischia di compromettere privacy e democrazia, come anticipato da questo settimanale a febbraio. La centralizzazione dei dati e la collaborazione con aziende come Palantir alimentano il rischio di sorveglianza, mentre errori nell’analisi dati, come quelli sulla Social Security, evidenziano vulnerabilità.
Cina: Il Nuovo Epicentro della Rivoluzione Tecnologica
La Cina si afferma come leader nelle STEM, con 4,5 milioni di laureati annui e innovazioni in IA, 5G e biotecnologie. Il piano Made in China 2025 e progetti come DeepSeek sfidano l’Occidente, mentre la Trade War con gli USA intensifica la corsa all’autosufficienza. Pechino, Shenzhen e Hangzhou guidano un mondo scientifico post-occidentale, ma la competizione rischia di polarizzare l’innovazione globale.
Tesla: Un Gigante al Bivio nella Tempesta Globale
Tesla affronta una crisi senza precedenti: vendite in calo (fino al 76% in Germania), proteste contro Musk e competizione feroce da BYD e Zeekr. La Trade War complica la produzione, mentre la polarizzazione del marchio e problemi interni minano la leadership. L’ascesa della Cina e le tensioni geopolitiche mettono in discussione il futuro di Tesla in un mondo multipolare.
NVIDIA: Innovazione e Sfide nell’Arena Geopolitica
NVIDIA domina IA, gaming e computing, con GeForce NOW e collaborazioni come quella con Google Cloud. Tuttavia, la competizione cinese, guidata da Huawei, e le restrizioni USA sul mercato cinese causano volatilità azionaria. Tra innovazioni e pressioni geopolitiche, NVIDIA deve navigare un panorama complesso per mantenere la sua leadership tecnologica.
QUI DI SEGUITO TUTTI GLI APPROFONDIMENTI
DOGE: il sogno dell’efficienza o l’alba di un panopticon digitale?
In appena cento giorni, il Department of Government Efficiency (DOGE), guidato da Elon Musk, ha ridisegnato il panorama del governo statunitense, sollevando interrogativi inquietanti sull’uso di dati e intelligenza artificiale (IA).
Oggi torno nuovamente a parlare del ruolo di DOGE nella centralizzazione di informazioni sensibili, analizzando i rischi per la privacy e la democrazia. Tema che avevo già anticipato analizzando le mosse di Musk nelle prime fasi del mandato.
È impossibile non rilevare che sta emergendo il profilo di un sistema di sorveglianza potenzialmente senza precedenti.
Tra promesse di efficienza e pericoli di abuso, DOGE si trova al crocevia pericoloso tra tecnologia, politica e libertà individuale.
DOGE: efficienza o sorveglianza?
Il DOGE, nato per snellire la burocrazia federale e ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche, si è rapidamente trasformato in un’entità controversa. Secondo un articolo recente di Tech Policy Press, nei suoi primi cento giorni il DOGE ha avuto accesso a dati sensibili da agenzie come il Department of Homeland Security, l’IRS e la Social Security Administration, con l’obiettivo di creare un “master database” per scopi come il rimpatrio di immigrati. L’AI, utilizzata per analizzare questi dati, promette di identificare sprechi e frodi, ma rischia di amplificare errori sistemici e violare i diritti civili. Un caso emblematico è l’errata interpretazione di Musk sui dati della Social Security, dove milioni di ultra-centenari risultavano “vivi” per limitazioni tecniche, non perché ricevessero realmente benefici.
Come scrivevo nel mio settimanale Tech e Privacy di febbraio, anticipando quanto stava avvenendo e quanto oggi sta emergendo con maggiore chiarezza, l’accesso di DOGE a informazioni federali, spesso gestito dal nuovo personale a servizio di Musk, ha probabilmente compromesso l’intera sicurezza dei dati dei cittadini statunitensi.
A febbraio spiegavo QUI che a mio parere il DOGE si stava configurando come un cavallo di troia nel sistema. Sono lieta di constatare che la mia analisi, in cui definivo il DOGE come un potenziale ‘cavallo di Troia’, pubblicata a febbraio, è stata successivamente ripresa da importanti testate nazionali italiane. Questo conferma non solo la mia intuizione ma anche l’importanza e l’attualità del tema a mesi di distanza.
Tornando al tema, ex dipendenti del USDS - United States Digital Service, TEMPORANEAMENTE rinominato United States DOGE Service, tanto l’acronimo resta lo stesso e nessuno se ne accorge - hanno denunciato persone prive di badge ufficiali, nonché sistemi informatici vulnerabili.
Questa mancanza di trasparenza alimenta il timore - per usare un eufemismo - che il DOGE possa diventare uno strumento di sorveglianza politica, specialmente sotto la guida di Musk, le cui aziende, come X e xAI - concetto che anticipavo in questo settimanale già due mesi fa - potrebbero trarre vantaggio dai dati raccolti.A febbraio infatti scrivevo: “L’accesso di un imprenditore privato a sistemi governativi senza una supervisione istituzionale chiara rappresenta un’anomalia per il funzionamento delle istituzioni democratiche. Senza un adeguato controllo, chi garantisce che dati sensibili non vengano utilizzati per fini privati, strategici o commerciali?”
The Atlantic, in un articolo pubblicato qualche giorno fa dal titolo “American Panopticon”, avalla la mia drammatica ipotesi di febbraio dipingendo un quadro allarmante in cui descrive il DOGE come l’architetto di un “panopticon americano”. Un ordine esecutivo di marzo 2025 ha ordinato l’eliminazione dei silos di dati, favorendo un database centralizzato. Esperti avvertono che potrebbe essere usato per colpire individui in modo mirato.
So che mi ripeto, ma ripetermi mi piace molto in certi casi, due mesi fa a proposito del DOGE scrivevo: “Se non saranno adottate presto misure di regolamentazione chiare e stringenti, questo potrebbe ridefinire il concetto stesso di governance e sicurezza nazionale.”
Perché sta succedendo? L’intersezione tra dati federali, AI e potere politico crea una minaccia senza precedenti per la privacy.
Come evidenziato da Tech Policy Press, l’AI può perpetuare pregiudizi, come dimostrato da strumenti di assunzione che favoriscono candidati bianchi o maschi. A Febbraio su “Tech e Privacy”, avevo sottolineato il rischio di un’erosione della fiducia pubblica se i dati vengono usati per scopi politici o commerciali. The Atlantic avverte che l’infrastruttura per una sorveglianza draconiana è già pronta, manca solo l’autoritario giusto per sfruttarla. Mi chiedo però se The Atlantic abbia ragione su questo punto: davvero manca il personaggio autoritario giusto per sfruttarla?
Le critiche al DOGE trovano eco in segnalazioni concrete. Whistleblower indicano che DOGE sta compromettendo operazioni cruciali, come quelle della Social Security, con ritardi nei pagamenti. La collaborazione con aziende come Palantir - trovate un mio articolo sulla questione QUI - per un “mega API” solleva ulteriori preoccupazioni sull’interconnessione di dati biometrici e personali a livelli mai visti prima.
Una lista riassuntiva su il DOGE
Accesso ai dati. DOGE ha ottenuto informazioni da Department of Homeland Security, IRS, Social Security Administration e Department of Labor, inclusi dettagli su lavoratori migranti e richiedenti visti. Finanziamenti. 56 milioni di dollari stanziati per DOGE dal 27 gennaio 2025, di cui 39 milioni da trasferimenti Economy Act e il resto da fondi ITOR non obbligati. Errori AI. Musk ha erroneamente affermato che milioni di ultra-centenari ricevessero pagamenti Social Security, a causa di limitazioni tecniche nei database. Collaborazioni. Possibile partnership con Palantir per un “mega API” di centralizzazione dati.
A mio parere
Il caso DOGE evidenzia una tensione cruciale: l’efficienza governativa è necessaria, ma a quale costo? La centralizzazione dei dati e l’uso indiscriminato dell’IA rischiano di creare un sistema che erode le libertà individuali. Come suggerivo a febbraio, servono (ma sarebbe meglio dire servivano, ormai i buoi sono scappati) normative chiare e un rafforzamento della sicurezza informatica. Servirebbe un intervento del Congresso per limitare il potere di DOGE, e tutelare il bilanciamento tra innovazione e diritti civili e digitali.
In un’epoca in cui la tecnologia supera i controlli, il futuro della privacy americana dipende dalla vigilanza di cittadini, legislatori e attivisti. Per ora, il panopticon digitale è un’ombra scura e marginalmente incerta che aleggia pericolosamente, ma i suoi contorni si fanno ogni giorno più definiti.
Le mosse di DOGE, confermano i timori sull’accesso incontrollato di Musk ai dati di milioni di cittadini americani senza adeguata supervisione. La centralizzazione di informazioni sensibili, gestita con strumenti AI privi di trasparenza, non solo rischia di compromettere la privacy, ma apre la porta a un uso politico o commerciale dei dati, come paventato dalla potenziale sinergia con aziende di Musk come X o xAI.
La visione di Musk della sua famosa app-totale - che sta realizzando tramite la piattaforma X - collegata a banche, shopping, AI e altre funzioni e servizi, sembra infatti allinearsi con questa centralizzazione, amplificando i rischi. Con l’AI, questo sistema potrebbe diventare politicamente pericoloso (oltre che unilateralmente redditizio).
Questo scenario erode la fiducia pubblica e minaccia i principi democratici, poiché un sistema di sorveglianza centralizzato potrebbe essere sfruttato per colpire dissenso o minoranze, come suggeriscono gli errori già emersi nell’analisi dei dati della Social Security.
Guardando oltre gli Stati Uniti, questa evoluzione offre un monito all’Italia.
Più volte, con la scusa di gestire crisi come il Covid o di migliorare l’efficienza burocratica, si è rischiato di accentrare poteri e dati, mettendo in discussione il principio di decentralizzazione sancito dalla Costituzione italiana. Questo principio, pilastro della democrazia, garantisce un equilibrio, prevenendo abusi di potere.
Il caso DOGE ci ricorda e mette in guardia sul fatto che l’efficienza non può mai giustificare la compressione delle libertà fondamentali: in Italia, come altrove, la vigilanza resta essenziale per evitare che il miraggio della modernizzazione tecnologica si trasformi in un’ombra autoritaria.
Nota chi che reputa la privacy “una fisima”:
• Tanta è la fragilità di un sistema governativo democratico, di tutelare dati e privacy dei cittadini, tanta è la fragilità della suddetta democrazia.
• Una democrazia forte ha un sistema di rispetto della privacy e sicurezza nella gestione dei dati, forte.
Condivido queste riflessioni sperando che possano arricchire il dibattito pubblico. Invito chi troverà ispirazione nelle mie analisi, come l’etichetta ‘cavallo di Troia’ applicata al DOGE – proposta in questo settimanale due mesi prima che fosse ripresa da altre testate senza citarne l’origine – a riconoscerne la provenienza, citando l’autrice e questa pubblicazione, nel rispetto del valore del contributo intellettuale e della trasparenza nel confronto.
La Cina è il nuovo epicentro STEM: leadership tecnologica e la nuova frontiera della Trade War
Negli ultimi decenni, il baricentro dell’innovazione scientifica e tecnologica si è spostato dall’Occidente verso l’Oriente, con la Cina che si afferma come epicentro delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Grazie a una strategia nazionale ambiziosa, investimenti massicci e una visione di lungo termine, Pechino sta ridefinendo gli equilibri globali, diventando leader in settori come l’intelligenza artificiale (IA), i supercomputer, il 5G e le biotecnologie. Tuttavia, questo percorso si intreccia con una Trade War sempre più aspra, aggravata dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, in particolare dai dazi annunciati dall’amministrazione Trump nel 2025, temporaneamente sospesi ma ancora incombenti. Questo scontro commerciale intensifica la competizione tecnologica globale, con implicazioni che potrebbero rimodellare il futuro dell’innovazione.
L’egemonia cinese nelle STEM: una potenza inarrestabile
La Cina ha fatto delle STEM una priorità nazionale. Ogni anno laurea oltre 4,5 milioni di studenti in queste discipline, un numero circa nove volte superiore a quello degli Stati Uniti. Questo è il risultato di strategie come il piano Made in China 2025, che mira a dominare settori come IA, biotecnologie, energie rinnovabili e semiconduttori entro il 2030. La produzione scientifica cinese è un punto di riferimento globale: già nel 2019 ha superato gli Stati Uniti per numero di articoli pubblicati, primato consolidato nelle pubblicazioni altamente citate (top 1% mondiale). La Chinese Academy of Sciences (CAS) è oggi la prima istituzione scientifica al mondo per volume di ricerche, superando i grandi centri americani. Università come Tsinghua e Peking sfidano le Ivy League in matematica, informatica, ingegneria e fisica.
Un esempio significativo è l’introduzione, annunciata nel febbraio 2024, di corsi di IA nelle scuole primarie e secondarie. Con 184 scuole designate come basi per l’educazione all’IA, la Cina sta formando una nuova generazione di innovatori, con programmi che spaziano dall’esplorazione sensoriale per i più giovani a progetti avanzati per i liceali, in linea con l’obiettivo di leadership globale nell’IA entro il 2030.
Il dominio tecnologico: dalla produzione all’innovazione
La Cina non è più solo la “fabbrica del mondo”, ma un centro di innovazione tecnologica:
Supercomputer e semiconduttori: La Cina sviluppa supercomputer tra i più potenti al mondo e accelera nella progettazione di chip avanzati, riducendo la dipendenza da fornitori stranieri nonostante le restrizioni occidentali.
Telecomunicazioni 5G: Huawei e ZTE dominano il mercato globale, espandendo il 5G in regioni come Africa e Asia.
Intelligenza Artificiale: DeepSeek, il primo modello LLM interamente basato su ricerca nazionale, compete con colossi come OpenAI e Google DeepMind. Secondo il rapporto State of AI: China Q1 2025 di Artificial Analysis, i modelli cinesi hanno raggiunto livelli di intelligenza comparabili a quelli americani, evidenziando la chiusura del divario tecnologico con gli Stati Uniti.
Biotecnologie: La Cina è all’avanguardia in terapie avanzate, come la ricerca sulle cellule staminali e la biologia sintetica.
Questi progressi sono sostenuti da investimenti massicci e da una visione strategica che integra ricerca, commercializzazione e politiche nazionali. L’indice Hang Seng Tech, che traccia i 30 maggiori gruppi tecnologici quotati a Hong Kong, è cresciuto di oltre il 20% da gennaio 2025, superando il Nasdaq 100 e i “Magnificent Seven” americani, a testimonianza della fiducia degli investitori.
La Chinese Academy of Sciences: il motore dell’innovazione
La Chinese Academy of Sciences (CAS) è il cuore di questa rivoluzione. Integra università, aziende e think tank, con tre funzioni principali:
Ricerca avanzata: Leader globale in pubblicazioni scientifiche, con focus su IA e tecnologie emergenti.
Commercializzazione: Trasforma scoperte in applicazioni pratiche, come la creazione di Lenovo tramite Legend Holdings.
Politiche S&T: Influenza le strategie nazionali, promuovendo l’autosufficienza tecnologica.
Nonostante le sfide, come bilanciare ricerca pura e applicazioni commerciali in un sistema burocratico complesso, la CAS resta cruciale per gli obiettivi tecnologici di Pechino.
La Trade War e le sue implicazioni: una nuova guerra fredda tecnologica
L’ascesa della Cina nelle STEM avviene in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche. Gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni su semiconduttori, tecnologie sensibili e collaborazioni accademiche, percependo la strategia tecnologica cinese come una minaccia. La competizione si è intensificata con i dazi annunciati dall’amministrazione Trump nel 2025, temporaneamente sospesi per alcuni paesi ma ancora mirati alla Cina. Tuttavia, un segnale di distensione è emerso di recente. In questi giorni la Cina ha dichiarato di essere aperta a colloqui commerciali con gli Stati Uniti, come riporta il Financial Times.
Questo potrebbe aprire spiragli per una de-escalation, nel tempo, anche se le tensioni di fondo restano e le ripercussioni sono evidenti.
La “guerra fredda tecnologica” ha spinto la Cina a investire in ricerca e sviluppo per l’autosufficienza. Aziende come Huawei e SMIC stanno sviluppando alternative nazionali ai chip occidentali, mentre Pechino rafforza alleanze con paesi del Sud globale per espandere l’influenza del 5G e dell’IA.
Le restrizioni occidentali, se da un lato rallentano l’accesso a tecnologie chiave, dall’altro stimolano l’innovazione interna, rendendo la Cina potenzialmente più indipendente e competitiva. La volatilità economica causata dai dazi continua a influenzare i mercati globali, con ripercussioni su investitori e consumatori.
A mio parere
L’Occidente conserva vantaggi, come centri di ricerca eccellenti e supremazia nei chip avanzati, ma il trend è chiaro: l’innovazione si sposta verso Oriente.
Pechino, Shenzhen e Hangzhou emergono come nuovi poli tecnologici globali, e progetti con l’eco di DeepSeek segnalano un’ondata di innovazioni che potrebbero ridefinire gli equilibri mondiali.
La Cina sta tracciando, anzi ha già tracciato, la strada per un mondo scientifico e tecnologico post-occidentale.
La domanda non è più se la Cina diventerà una superpotenza tecnologica, ma quanto velocemente lo farà e come il mondo si adatterà a un panorama scientifico post-occidentale. La Trade War, con le sue incertezze, rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per la Cina.
L’apertura della Cina a colloqui commerciali con gli Stati Uniti, come segnalato dal Financial Times, potrebbe rappresentare un punto di svolta nella Trade War, ma non elimina le profonde rivalità tecnologiche.
La competizione tra le due potenze sembra destinata a intensificarsi, con il rischio di frammentare l’ecosistema globale dell’innovazione in blocchi contrapposti: un Occidente guidato dagli Stati Uniti e un Oriente dominato dalla Cina.
Una domanda importante da porsi a mio avviso è: questo scenario potrebbe rallentare la collaborazione scientifica internazionale, essenziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico o le pandemie?
D’altra parte, la spinta cinese verso l’autosufficienza tecnologica potrebbe accelerare scoperte in settori come l’IA e le biotecnologie, con ricadute positive a livello globale, a patto che Pechino adotti un approccio inclusivo.
Il futuro dipenderà dalla capacità di bilanciare competizione e cooperazione, evitando una deriva verso un mondo scientificamente polarizzato.
Tesla al Bivio: la Crisi Globale e l’Ascesa della Cina nella Rivoluzione Tecnologica
Tesla, un tempo simbolo indiscusso dell’innovazione nei veicoli elettrici, sta affrontando una delle crisi più complesse della sua storia. Con vendite in drastico calo, proteste globali contro le scelte politiche di Elon Musk e una competizione feroce da parte di colossi cinesi come BYD e Zeekr, l’azienda si trova a un bivio cruciale. La Trade War tra Stati Uniti e Cina, aggravata dalle recenti politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, aggiunge ulteriori incertezze, minacciando il futuro di Tesla e il settore tecnologico globale. Cosa sta accadendo davvero, e come si intrecciano questi fattori?
La crisi di Tesla: un declino inarrestabile?
Tesla sta navigando in una tempesta di sfide interne ed esterne. Le vendite sono crollate in mercati chiave: a ottobre 2024, la Cina ha registrato un calo del 49% rispetto all’anno precedente, con sole 30.000 unità vendute, mentre in Germania il declino ha toccato il 76%. In Europa, le immatricolazioni di gennaio 2025 sono scese del 45%, un dato preoccupante in un settore in crescita. Analisti di Mizuho hanno ridotto il target di prezzo delle azioni Tesla da 515 a 430 dollari il 17 marzo 2025, mantenendo un rating “outperform”, mentre Wells Fargo ha previsto un ulteriore ribasso del 46%, con un target di 130 dollari, citando “crescita zero” e margini sotto pressione.
Le cause di questa crisi sono molteplici:
Concorrenza cinese: Aziende come BYD stanno conquistando il mercato con innovazioni e prezzi competitivi. A marzo 2025, BYD ha introdotto un sistema di batterie che garantisce 400 km di autonomia con una ricarica di cinque minuti, spingendo il titolo alla Borsa di Hong Kong. Zeekr ha offerto gratuitamente un sistema avanzato di assistenza alla guida, sfidando il costoso Full Self Driving (FSD) di Tesla, che costa circa 8.850 dollari. Questi sviluppi, supportati da tecnologie come i chipset Nvidia Orin X e il lidar, stanno erodendo la quota di mercato di Tesla.
Polarizzazione del marchio: Le scelte politiche di Elon Musk, in particolare la sua nomina a capo del Department of Government Efficiency (DOGE) sotto Trump, hanno alienato molti consumatori. Proteste globali hanno preso di mira Tesla: a Milano, il 7 marzo 2025, attivisti di Extinction Rebellion si sono incatenati alle auto di uno store Tesla, mentre a New York, il 1° marzo, nove persone sono state arrestate durante una protesta. Atti vandalici, come l’incendio di una concessionaria in Oregon il 20 gennaio 2025, hanno ulteriormente danneggiato l’immagine del marchio.
Problemi interni: Le proteste dei lavoratori, iniziate in Svezia nel 2023 e intensificate in Germania nel 2024, denunciano condizioni di lavoro difficili e pratiche anti-sindacali. I licenziamenti di massa, come la riduzione del 7% della forza lavoro globale nel 2023, hanno alimentato il malcontento. Musk ha recentemente chiesto ai dipendenti di non vendere le azioni Tesla, un segnale di preoccupazione interna (Il Sole 24 Ore, 2025).
Aggiornamenti recenti: il 22 aprile 2025, Tesla ha comunicato agli azionisti un cambio nelle linee di produzione del Model Y, sottolineando un’outperformance rispetto a precedenti rampe produttive. Il 23 aprile, è stato annunciato che Musk lascerà il DOGE a maggio per concentrarsi su Tesla, dopo un crollo in borsa. Il 1° maggio, Tesla ha smentito un articolo del Wall Street Journal che ipotizzava la ricerca di un nuovo CEO, riaffermando la fiducia in Musk.
L’ascesa della Cina
Nel settore delle auto elettriche, BYD e Zeekr stanno ridefinendo gli standard. BYD compete non solo sui prezzi, ma con innovazioni come batterie ultra-rapide, mentre Zeekr offre sistemi di guida autonoma gratuiti, con un lancio pubblico previsto per aprile 2025. Questi progressi riflettono una strategia cinese di investimenti massicci in ricerca e sviluppo, sostenuti dal governo. L’indice Hang Seng Tech, che traccia i maggiori gruppi tecnologici cinesi, è cresciuto di oltre il 20% da gennaio 2025, superando il Nasdaq 100.
La Trade War: dazi, tensioni e dilemmi per Tesla
La competizione tra Tesla e i rivali cinesi si svolge in un contesto geopolitico teso, dominato dalla Trade War. Le politiche protezionistiche di Trump, annunciate nel 2025, hanno introdotto dazi aggressivi su importazioni non conformi all’USMCA, colpendo il 20% dei componenti di Tesla prodotti all’estero, inclusi quelli cinesi. Sebbene i dazi siano stati temporaneamente sospesi per alcuni paesi, la Cina rimane un bersaglio primario, aumentando i costi di produzione e minacciando la competitività di Tesla.
Queste restrizioni spingono la Cina verso l’autosufficienza tecnologica. Aziende come Huawei e SMIC sviluppano alternative ai chip occidentali, mentre BYD e Zeekr consolidano la loro leadership nei veicoli elettrici.
Per Tesla, che produce molte auto in Cina, la Trade War rappresenta un dilemma: beneficia di costi inferiori, ma rischia di essere schiacciata tra dazi americani e concorrenti cinesi. La situazione è aggravata da indagini, come quella in Canada sulle vendite record di Tesla, che sollevano sospetti di pratiche irregolari (Autoblog, 2025).
Un futuro in bilico: Tesla e il mondo post-occidentale
Tesla rimane un gigante, ma la sua leadership è a rischio. La concorrenza cinese, guidata da BYD e Zeekr, erode la sua quota di mercato, mentre proteste e polarizzazione ne danneggiano l’immagine. La Trade War complica ulteriormente il panorama. Speculazioni su atti vandalici legati a tentativi di riscuotere assicurazioni, in un contesto di vendite in calo, aggiungono ulteriore incertezza (Bluesky, 2025).
Il futuro di Tesla dipenderà dalla sua capacità di innovare, riconquistare la fiducia dei consumatori e navigare le tensioni geopolitiche e da come Tesla si adatterà a questo nuovo ordine globale.
A mio parere
La crisi di Tesla non è solo una questione aziendale, ma un segnale di trasformazioni più profonde nel panorama globale. L’ascesa della Cina rappresenta una sfida sistemica per l’Occidente, che fatica a mantenere il passo. Tesla, simbolo del sogno americano di innovazione, si trova intrappolata in un paradosso: la sua dipendenza dalla Cina per la produzione la rende vulnerabile alle tensioni della Trade War, mentre la polarizzazione politica di Musk aliena i consumatori in mercati chiave.
Questo scenario solleva domande cruciali: può un’azienda prosperare quando il suo leader diventa un simbolo di divisione?
E come si posiziona l’Occidente in un mondo dove l’innovazione non è più un suo monopolio?
La risposta non risiede solo nelle scelte strategiche di Tesla, ma nella capacità del sistema occidentale di adattarsi a un’era di multipolarità tecnologica, dove la competizione non è solo economica, ma anche culturale e geopolitica.
NVIDIA sotto i riflettori: tra innovazione, competizione e sfide geopolitiche
NVIDIA, leader mondiale nel computing per l’intelligenza artificiale, continua a plasmare il futuro tecnologico, ma affronta venti di cambiamento. Negli ultimi giorni, tra il 24 aprile e il 1° maggio 2025, l’azienda ha vissuto momenti di alta volatilità, spinta da innovazioni nel cloud gaming, progressi nell’IA e crescenti tensioni competitive, specialmente dalla Cina. Questo articolo esplora i recenti sviluppi di NVIDIA, analizzando il suo ruolo dominante, le nuove sfide poste da competitor come Huawei e l’impatto delle restrizioni geopolitiche. Con un mix di successi tecnologici e pressioni di mercato, NVIDIA rimane al centro di un’arena globale in rapida evoluzione.
Il dominio di NVIDIA: GPU, IA e gaming
NVIDIA, nota per aver inventato la GPU (Graphics Processing Unit), è oggi sinonimo di innovazione in molteplici settori: intelligenza artificiale (IA), high-performance computing (HPC), gaming, design creativo, veicoli autonomi e robotica. La sua piattaforma GeForce NOW, un servizio di cloud gaming, permette ai giocatori di accedere a oltre 1.500 titoli, inclusi giochi popolari come Fortnite e Apex Legends, su qualsiasi dispositivo senza bisogno di hardware potente. Aggiornamenti settimanali, noti come “GFN Thursday”, arricchiscono il catalogo, mentre le opzioni di abbonamento premium offrono frame rate più elevati e tecnologie RTX per un’esperienza avanzata. Inoltre, l’app NVIDIA per gamer e creatori ottimizza i driver e migliora le prestazioni, consolidando la posizione dell’azienda nel gaming.
Nel campo dell’IA, NVIDIA alimenta il supercomputer più veloce al mondo e guida i progressi in settori come la robotica e i veicoli autonomi. La sua collaborazione con Google Cloud, che nel 2025 introdurrà nuove istanze con GPU Blackwell, promette di rivoluzionare l’addestramento e l’erogazione di modelli IA, grazie a un’architettura avanzata e al raffreddamento liquido. Queste innovazioni rafforzano il ruolo di NVIDIA come colonna portante dell’ecosistema tecnologico globale.
Sfide dalla Cina e volatilità di mercato
Nonostante i successi, NVIDIA ha affrontato turbolenze recenti, principalmente a causa della competizione crescente in Cina. Huawei ha annunciato il suo chip AI 910C, progettato per competere direttamente con le offerte di NVIDIA, spingendo le azioni dell’azienda a scendere del 3,2% in pre-market il 21 aprile 2025, dopo che il titolo è scivolato sotto i 100 dollari. Questo calo è stato amplificato dalle restrizioni all’esportazione imposte dagli Stati Uniti, che limitano l’accesso di NVIDIA al mercato cinese, uno dei più importanti per l’azienda.
Il CEO Jensen Huang, in visita a Pechino a metà aprile, ha riaffermato l’impegno di NVIDIA verso la Cina, incontrando funzionari per discutere delle restrizioni sui chip H20 e di possibili collaborazioni, come una partnership con DeepSeek per chip AI personalizzati. Huang ha anche dichiarato che la Cina non è indietro rispetto agli Stati Uniti nell’IA, sottolineando il potenziale del mercato asiatico. Tuttavia, le speculazioni su un’offerta di chip alternativi da parte di Huawei hanno alimentato l’incertezza, con alcuni analisti che vedono nei cali di NVIDIA un’opportunità di acquisto a livelli di prezzo tra 101 e 103 dollari.
Perché sta succedendo tutto questo?
La combinazione di innovazione e pressione competitiva riflette la posizione di NVIDIA in un mercato tecnologico sempre più frammentato. Da un lato, l’azienda continua a spingere i confini dell’IA e del gaming, con prodotti come GeForce NOW e collaborazioni strategiche con Google Cloud. Dall’altro, le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, unite all’ascesa di competitor locali come Huawei, stanno ridisegnando il panorama competitivo. Le restrizioni all’esportazione, in particolare, hanno un impatto significativo sul business di NVIDIA, costringendo l’azienda a bilanciare conformità normativa e crescita globale.
Inoltre, il mercato azionario è sensibile alle notizie, e le voci su nuovi chip cinesi o partnership strategiche hanno causato fluttuazioni nel titolo NVIDIA. Nonostante ciò, il consenso tra gli investitori rimane ottimista, con molti che vedono nelle correzioni di prezzo un’occasione per investire in un’azienda che continua a definire il futuro tecnologico.
Dati e dettagli:
•GeForce NOW: Oltre 1.500 giochi disponibili, con 100+ titoli free-to-play. Nuovi giochi aggiunti ogni giovedì. Abbonamenti premium offrono RTX ON, frame rate elevati e priorità ai server.
•Collaborazione con Google Cloud: nuove istanze con GPU Blackwell in arrivo nel 2025, per addestramento IA e servizi cloud ad alte prestazioni.
•Performance di mercato: Azioni NVIDIA in calo del 3,2% in pre-market il 21 aprile 2025, dopo l’annuncio del chip AI 910C di Huawei. Prezzo sceso sotto i 100 dollari, con opportunità di acquisto stimate tra 101 e 103 dollari.
•Mercato cinese: restrizioni USA sui chip H20. Possibile partnership con DeepSeek per chip AI personalizzati.
A mio parere
Guardando avanti, NVIDIA si trova a un bivio. La sua capacità di innov #'continuare a innovare in settori come l’IA e il gaming, insieme alla gestione delle sfide geopolitiche, sarà cruciale per mantenere la sua leadership. La collaborazione con Google Cloud e l’espansione di GeForce NOW dimostrano che l’azienda non intende rallentare, ma la competizione crescente e le restrizioni normative richiederanno strategie agili. Per gli investitori, i recenti cali potrebbero rappresentare un’opportunità, ma il futuro dipenderà dalla capacità di NVIDIA di navigare in un mercato sempre più complesso.
Analista indipendente, opero con passione per la verità e l’informazione, tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti dopo il praticantato, ho scelto di cancellarmi per coerenza etica in relazione ad esperienze con figure istituzionali. Laureata con lode in Architettura e Urbanistica, ho affinato la mia analisi tra studi professionali, cantieri navali e ricerca tecnologica. Ho collaborato con testate come Il Foglio, L’Espresso e Il Sole 24 Ore, contribuendo con articoli e analisi. Da tre anni curo una rubrica di tecnologia negli spazi dell’Istituto Bruno Leoni, approfondendo temi di innovazione e analisi. Co-autrice e curatrice del libro “Intelligenza Artificiale: cos’è davvero” con prefazione di Piero Angela, per Bollati Boringhieri.
Fonti principali relative all’articolo sul DOGE:
Tech Policy Press: https://www.techpolicy.press/100-days-of-doge-assessing-its-use-of-data-and-ai-to-reshape-government/
Fonti principali relative all’articolo sul Cina e STEM:
Bloomberg: https://trib.al/VPZpc1h
Center for Security and Emerging Technology (CSET): https://cset.georgetown.edu/publication/fueling-chinas-innovation-the-chinese-academy-of-sciences-and-its-role-in-the-prcs-st-ecosystem/
Wikipedia - Chinese Academy of Sciences: https://en.wikipedia.org/wiki/Chinese_Academy_of_Sciences
Nature Index - Chinese Academy of Sciences: https://www.nature.com/nature-index/institution-outputs/china/chinese-academy-of-sciences-cas/513906bc34d6b65e6a0001ad
Chinese Academy of Sciences - About Us: http://english.cas.cn/about_us/
Nature - China’s Leading Position: https://www.nature.com/articles/d41586-023-02159-9
ScienceDirect - Innovation Ecosystem: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0048969724001234
MERICS - Quantum Tech: https://merics.org/en/report/chinas-long-view-quantum-tech-has-us-and-eu-playing-catch
Springer Nature - Global Research Pulse: https://stories.springernature.com/global-research-pulse-china-2023
Oxford Academic - Top 10 Stories: https://academic.oup.com/nsr/article/9/3/nwac007/6521339
Issues in Science and Technology - China’s Ambitions: https://issues.org/chinas-scientific-ambitions/
Nature Communications - Scientific Advice: https://www.nature.com/articles/s41599-016-0002-0
PMC - China’s Rise: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4071538/
ScienceDirect - Ecosystem Services: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2212041617300191
Frontiers - Agricultural Research: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fenvs.2023.1287835/full
e-flux Journal - State of Chinese Science: https://www.e-flux.com/journal/150/618956/the-state-of-chinese-science/
Artificial Analysis - State of AI: China Q1 2025: https://artificialanalysis.ai/downloads/china-report/2025/Artificial-Analysis-State-of-AI-China-Q1-2025.pdf
Financial Times - Hang Seng Tech Index: https://on.ft.com/4gFxk9Z
Fonti principali relative all’articolo su TESLA:
Reuters - New York Tesla protests: https://www.reuters.com/world/us/nine-arrested-new-york-tesla-dealership-anti-musk-protests-break-out-2025-03-02/
Il Manifesto - Extinction Rebellion in Milan: https://ilmanifesto.it/extinction-rebellion-occupa-lo-store-tesla-di-milano-21-denunciati
The Verge - Tesla protests: https://www.theverge.com/news/626851/tesla-takedown-protests-elon-musk
Houston Chronicle - Tesla protest in Houston: https://www.houstonchronicle.com/news/houston-texas/trending/article/houston-westchase-tesla-protest-20224496.php
El País - Tesla backlash in Spain: https://elpais.com/clima-y-medio-ambiente/2025-03-16/los-arrepentidos-de-tesla-en-espana-por-la-deriva-ultra-de-elon-musk-si-pudiera-venderia-el-coche.html
RSI News - Tesla logo backlash: https://www.rsi.ch/info/mondo/Proteste-contro-Musk-ora-%C3%A8-una-vergogna-mostrare-il-logo-Tesla–2670698.html
Il Sole 24 Ore - Tesla’s market value drop: https://www.ilsole24ore.com/art/tesla-ha-perso-40percento-borsa-due-mesi-patrimonio-musk-e-calato-137-miliardi-AGxfpjBD
Tiscali Notizie - Los Angeles Tesla protest: https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/protesta-davanti-tesla-los-angeles-musk-distrugge-usa-00001/
FinanzaOnline - Tesla’s financial performance: https://www.finanzaonline.com/notizie/tesla-utili-fatturato-titolo-wall-street-auto
Hardware Upgrade - Tesla protests in Italy: https://greenmove.hwupgrade.it/news/auto-elettriche/la-protesta-contro-tesla-anche-in-italia-attivisti-a-milano-si-incatenano-e-incollano-le-mani-alle-vetrine_136477.html
CNBC - Zeekr’s free driver assistance system: https://www.cnbc.com/2025/03/18/teslas-china-rival-zeekr-to-roll-out-free-advanced-driver-assistance.html
Il Sole 24 Ore - Musk asks employees not to sell shares: https://www.ilsole24ore.com/art/tutti-guai-elon-musk-che-ora-chiede-dipendenti-tesla-non-vendete-azioni-AGheGZgD
Autoblog - Tesla sales investigation in Canada: https://www.autoblog.it/post/tesla-e-il-caso-delle-vendite-record-in-canada-indagine-in-corso
Bluesky - Tesla vandalism speculation: https://bsky.app/profile/ilpost.it/post/3llo7pnh3fd2s
Fonti principali relative all’articolo su nvidia:
NVIDIA GeForce NOW: https://www.nvidia.com/en-us/geforce-now/
Google Play - GeForce NOW: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.nvidia.geforcenow
NVIDIA World Leader in AI Computing: https://www.nvidia.com/en-us/
Google Cloud e NVIDIA: https://cloud.google.com/nvidia