Starlink vs T-Mobile: la battaglia per la telecomunicazione mobile e le alternative emergenti
di Claudia Giulia Ferraùto (5 marzo 2025)
Questo articolo fa parte della Newsletter settimanale “Tech e Privacy”
Negli ultimi anni, la partnership tra T-Mobile e Starlink, il servizio di connettività satellitare di SpaceX, ha segnato una svolta epocale nel settore delle telecomunicazioni mobili. Questo ambizioso progetto, noto come “Direct-to-Cell”, mira a eliminare le cosiddette “zone morte” – aree prive di copertura cellulare tradizionale – portando connettività ovunque, anche nei luoghi più remoti. Annunciato per la prima volta nel 2022, il servizio è entrato ufficialmente in fase di beta negli Stati Uniti a partire da dicembre 2024, con T-Mobile che ha aperto le registrazioni per i propri clienti e, successivamente, anche per gli utenti di altri operatori come AT&T e Verizon.
Il cuore del progetto è l’utilizzo di satelliti Starlink equipaggiati con tecnologia “Direct-to-Cell”, capaci di trasmettere segnali direttamente ai telefoni cellulari senza la necessità di antenne o hardware aggiuntivi. Secondo il T-Mobile Newsroom, questa iniziativa si basa su oltre 450 satelliti già in orbita, che coprono circa 500.000 miglia quadrate di territorio statunitense non raggiunto dalle reti terrestri. Durante la fase beta, il servizio consente l’invio e la ricezione di messaggi di testo, ma l’obiettivo a lungo termine è quello di espandersi a chiamate vocali e dati, trasformando i satelliti in vere e proprie “torri cellulari nello spazio”.
La Federal Communications Commission (FCC) ha dato il via libera a questa tecnologia nel novembre 2024, rendendo Starlink il primo servizio satellitare “Direct-to-Cell” approvato negli Stati Uniti, come riportato da The Verge. PCMag ha evidenziato che il servizio sarà gratuito durante la beta fino a luglio 2025, dopodiché T-Mobile prevede un costo di 15 dollari al mese per i propri clienti (incluso in alcuni piani premium come Go5G Next) e 20 dollari al mese per gli utenti di altri operatori.
Questo modello di pricing competitivo, unito alla promessa di una connettività universale, rappresenta una sfida diretta all’industria mobile tradizionale. Starlink e T-Mobile non si limitano infatti a migliorare la copertura: stanno ridefinendo il concetto stesso di rete mobile, rendendola, nelle intenzioni, indipendente dalle infrastrutture terrestri.
L’Italia nello Specifico: Opportunità e Sfide
In Italia, il progetto “Direct-to-Cell” di T-Mobile e Starlink sta generando un dibattito acceso tra esperti di telecomunicazioni e regolatori. Sebbene il servizio non sia ancora disponibile nel nostro Paese, la sua espansione internazionale è potenzialmente all’orizzonte. Starlink ha dichiarato sul proprio sito ufficiale (Starlink Business | Direct To Cell) di voler collaborare con operatori globali per estendere la tecnologia oltre i confini statunitensi, e l’Italia, con le sue aree rurali e montuose - spesso mal servite dalle reti tradizionali - potrebbe essere un mercato tanto interessato quanto interessante.
L’industria delle telecomunicazioni però ha reagito con ostilità al progetto Starlink. La CTIA contesta l’uso dello spettro terrestre senza adeguate procedure, temendo impatti sul business e problemi normativi. Gli operatori evidenziano limiti tecnici, come latenza elevata e segnale instabile. In Francia, Orange ribadisce che il satellite non potrà sostituire le reti mobili, già capillari nel Paese.
Sergio Boccadutri, in un articolo su Agenda Digitale, descrive questa operazione come una “battaglia per il futuro della telefonia mobile”. Le telco italiane, come TIM, Vodafone e WindTre, si troveranno a competere con un servizio che supera le infrastrutture terrestri, offrendo connettività diretta via satellite. Questo potrebbe rivoluzionare l’accesso a internet e alle comunicazioni in regioni come l’Appennino o le isole minori - dove la posa di cavi o antenne è economicamente svantaggiosa - ma, come sottolinea Boccadutri, rappresenta nche una sfida: la dipendenza da un player straniero come Starlink potrebbe infatti ridurre il controllo delle telco nazionali sul mercato, sollevando interrogativi su sovranità digitale e concorrenza.
In particolare, Boccadutri è critico nei confronti di questa situazione per due motivi principali. In primo luogo, evidenzia il rischio che l’introduzione del servizio “Direct-to-Cell” da parte di Starlink, un’azienda di proprietà di SpaceX (americana), possa ridurre il controllo delle telco italiane sul mercato delle telecomunicazioni nazionali. Questo potrebbe sollevare preoccupazioni legate alla sovranità digitale, poiché le infrastrutture critiche (in questo caso i satelliti) verrebbero gestite da un’entità straniera. Il rischio è che le telecomunicazioni in Italia diventino dipendenti da una compagnia esterna, senza che le autorità italiane abbiano pieno controllo o possibilità di intervento in caso di problematiche politiche, economiche o tecniche.
Un altro aspetto critico riguarda la privacy. La crescente preoccupazione sulla protezione dei dati personali ha suscitato interrogativi sull’adozione di servizi satellitari come quello di T-Mobile e Starlink. Gli utenti italiani vorranno garanzie sulla protezione delle loro informazioni personali, considerando che i segnali vengono trasmessi tramite satelliti di proprietà di un’azienda privata e straniera.
In ogni caso T-Mobile e Starlink stanno lavorando con partner globali per espandere il servizio, e l’Italia potrebbe entrare presto nei piani di rollout.
A mio parere:
La possibilità di successo dipenderà in buona parte dalla capacità di Starlink di adattarsi alle normative europee e di collaborare con gli operatori locali. In parte dagli sviluppi geopolitici più recenti. considerando che il governo italiano - fino a poco tempo fa molto aperto nei confronti di Musk - sta nutrendo crescenti dubbi sulla chiusura dell’ accordo da 1,6 miliardi di dollari relativo al progetto Starlink (ne avevo parlato qui) alla luce del recente ritiro degli Stati Uniti dagli impegni sulla sicurezza europea. E questo, di rimando, avrà il suo peso anche sul progetto “Direct-to-Cell”.
Fonti: •T-Mobile: T-Mobile Starlink Satellite Phone Service: A New Era in Connectivity •T-Mobile Newsroom: T-Mobile Opens Registration for Direct-to-Cell Satellite Service Beta •Starlink: Starlink Business | Direct To Cell •PCMag: T-Mobile Opens Cellular Starlink Beta to AT&T and Verizon Users, Reveals Pricing •The Verge: Starlink’s direct-to-cell satellite service is the first to receive FCC approval • Agenda Digitale di Sergio Boccadutri: Starlink sfida le telco: la battaglia per il futuro della telefonia mobileHWUpgrade: Il Garante privacy chiede informazioni a DeepSeek, dati di milioni di italiani a rischioTechCrunch: Starlink and T-Mobile’s “Direct-to-Cell” service is a challenge to the mobile industryReuters: Starlink and T-Mobile team up to offer mobile phone servicThe Verge: Starlink and T-Mobile’s plan to bring satellite connectivity to mobile devices Bloomberg https://www.bloomberg.com/news/articles/2025-03-05/italy-is-getting-cold-feet-over-deal-to-use-musk-s-starlink?utm_medium=social&utm_source=bluesky&utm_content=business
TUTTI I TEMI DELLA I SETTIMANA DI MARZO 2025
Crypto Strategic Reserve: il lato oscuro del lancio di Trump
La critica di Peter Fleischer alla nuova direzione etica dell'AI di Google
Starlink vs T-Mobile: la battaglia per la telecomunicazione mobile e le alternative emergenti
Il Glossario: in questo numero parliamo di “Trendsetter” e vi faccio scoprire due nomi famosi che secondo me molti di voi non conoscono!